Se sei appassionato di leggende e credi nei fantasmi, visita il Castello dei Doria a Dolceacqua. Il modo migliore per raggiungere questo borgo medievale della val Nervia è quello di noleggiare un veicolo.
Castelli e fantasmi, un binomio perfetto. Anche nel ponente ligure ci sono leggende popolari che continuano ad affascinare. Tra le dimore e i manieri che soddisfano il gusto noir degli appassionati del genere c’è il Castello dei Doria a Dolceacqua. Il castello sorge nella parte alta del borgo medievale e domina la parte più antica, posta ai piedi del monte Rebuffao, lungo il torrente Nervia. Una leggenda narra di un fantasma di una donna, Lucrezia, chiamata anche “La dama bianca”.
Il modo migliore per raggiungere Dolceacqua è quello di noleggiare un veicolo. Così potrai visitare il castello ed il borgo medievale in modo semplice ed economico. Un contratto di noleggio a breve termine ti consentirà di usufruire del mezzo anche per un solo giorno.
La leggenda del fantasma de “La dama bianca”
A Dolceacqua nel castello, i visitatori possono ancora scorgere il fantasma di Lucrezia, donna bellissima ma infelice, che appare con indosso un vestito bianco. La sua anima è rimasta intrappolata in questa dimora, perché innamorata di un uomo di nome Basso e soprattutto, perché non volle passare la sua prima notte di nozze con il malvagio conte del Castello dei Doria che nel 1300 introdusse la legge dello “ius primae noctis”. Così, i due innamorati decisero di sposarsi in segreto. Tuttavia, a causa dei rumori della festa, le guardie li trovarono e la portarono al castello. Lucrezia si ribellò e tentò il tutto per tutto per sottrarsi alla volontà del conte, cercando addirittura di suicidarsi gettandosi dalla finestra. Il conte infuriato, la rinchiuse nelle prigioni del castello in attesa di una sua resa. Tuttavia la situazione non cambiò e Lucrezia, piuttosto che cedere, si lasciò morire di stenti. Si narra inoltre, che durante le notti più buie, il fantasma di Lucrezia sia libero di girovagare nel castello e di comparire alle novelle spose, donando loro un canto melodico.
